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L’insegna
araldica di Val della Torre
L’allegoria rappresentata sullo stemma di Val della Torre può essere
considerata un esempio di “arma parlante” cioè un insieme di figure che
alludono al Comune stesso.
Nel suo insieme lo stemma valtorrese può essere ben descritto dalle parole del
Teologo Cav. P. Prato (Prevosto di S. Donato) tratte dalla sua opera “Alcune
notizie storiche riguardanti Val della Torre”: - “Lo stemma del Comune di Val
della Torre consiste in uno scudo in campo verde, recante nel centro una torre
merlata, che s’innalza su di un poggio, e ai lati un leone rampante e l’aquila
bicipite in atto di volare: sulla parte superiore un nastro porta la scritta :
“Vallis Turris”.”-
Rifacendoci sempre al testo sopra citato possiamo tracciare un breve spaccato
della storia dello stemma valtorrese; il Prato scrive: -“A quanto pare, il
Comune teneva poco al suo stemma, anzi tanto poco, che fino al 1910, se ne
trovava un solo esemplare in stucco sopra un capitello della chiesa
parrocchiale di San Donato. Fu il commissario prefettizio T. Mela-Rivano che ne
fece rilevare una copia a colori per decorare la delle adunanze consiliari e
volle inoltre fregiati dello stemma comunale i documenti che emanavano dal suo
ufficio”-
La vecchia insegna descritta dal Prato presenta uno scudo a mandorla con due
volute sommatali. In esso sono racchiusi i simboli iconografici (poggio, torre,
leone e aquila) ed un nastro riportante la scritta “VILLAS TORRES” che, come il
prato stesso sentenzia, è errata dovendosi correggere con “VALLIS TURRIS”. I
fregi esterni sono limitati alla corona turrita di cinque pezzi visibili che,
nella moderna iconografia araldica è designata ad indicare una città.
Purtroppo non ci è dato sapere null’altro sulla storia dello stemma del nostro
Comune ma possiamo, tramite l’interpretazione dei simboli raffigurati, cercare
di comprendere il significato dell’insegna araldica di Val della Torre.
Lo scudo è di forma Sannitica e presenta il campo suddiviso in
due settori. Il cantone destro della punta, la punta ed il cantone sinistro,
nonché parte dell’ombilico, sono occupati da un poggio di colore da cui
discende un viottolo. Le restanti parti del campo sono azzurre poiché
raffigurano il cielo.
Il bordo dello scudo, in alcune rappresentazioni, è raffigurato con il contorno
costituito da un cordone color oro che ne esalta la figura.
I colori
Secondo la simbologia araldica i colori del campo hanno
significati ben precisi. Per quanto riguarda il nostro stemma; il verde può
essere fatto risalire al lontano tempo delle Crociate quando, quegli uomini in
armi rimasero stupefatti dalla ricchezza della vegetazione arborea della città
di Sinope (il verde in araldica è anche detto sinople), mentre l’azzurro
simboleggia la gloria e la virtù.
E’ d’uopo altresì ricordare che la normativa araldica impone una precisa
raffigurazione dei colori nel caso in cui lo stemma sia riprodotto in versione
monocromatica. Il colore verde deve essere rappresentato da fitte linee
diagonali con andamento da sinistra a destra; mentre l’azzurro da fitte linee
orizzontali.
La torre
Chiara allusione alla località, la torre rappresenta la
fortezza, il prestigio e la resistenza. Essa occupa sullo scudo parte
dell’ombilico, il cuore e parte del capo, proponendosi come iconogramma
centrale e quindi di maggior rilievo.
In alcune raffigurazioni dell’insegna la torre è disegnata con cinque merli
sommatali, cinque finestre e una porta d’ingresso; mentre in altre i merli
della torre si riducono a tre e le finestre ad una. Per avere maggiori
ragguagli sull’esatta raffigurazione della torre occorrerebbe poter visionare
il Decreto legislativo che attribuisce al Comune di Val della Torre l’insegna
araldica , dove certamente esiste una minuziosa descrizione dell’insegna
stessa.
Il leone
Il leone fu eletto dagli araldi ad animale re degli emblemi
blasonici (Crollalanza: “Enciclopedia Araldico-Cavalleresca) e rappresenta la
forza, la grandezza, il coraggio, la magnanimità ed il comando.
Nella nostra insegna il leone occupa il fianco destro dello scudo ed è
rappresentato in posizione rampante con le fauci spalancate e la testa di
profilo. Entrambe le zampe posteriori poggiano sul terreno e le anteriori sono
accostate alla torre sita al centro dello scudo.
L’aquila
Definito da Dante Alighieri “…..il santo uccello” (Paradiso,
canto XVII), l’aquila ebbe nel tempo svariati significati iconografici, dal
potere civile di concessione religiosa al simbolo imperiale. Attualmente,
l’animale più raffigurato nell’araldica, simboleggia la vittoria, la forza, il
potere, la maestà nonché la grandezza d’animo e il valore.
L’aquila rappresentata sullo stemma comunale è bicipite, cioè con due teste, e
deriva dall’aquila delle insegne romane e carolinge. Essa fu raffigurata per la
prima volta in Occidente sulle insegne araldiche dell’imperatore Sigismondo
(1410 – 1437).
Sul nostro scudo l’aquila occupa il fianco sinistro, ha le ali spiegate e non
sempre riprodotte in maniera uniforme. In alcune versioni le ali terminano al
di sotto delle teste con forma arrotondata mentre in altre le ali oltrepassano
le teste terminando in modo affusolato. Anche qui, come per quanto concerne la
torre, si dovrebbe consultare il Decreto legislativo d’attribuzione dello
stemma per poter dirimere i dubbi.
Il nastro
Non sempre presente, il nastro recante la scritta “VALLIS
TURRIS” occupa il cantone destro del capo dello scudo, il capo ed il cantone
sinistro. Esso termina, da entrambi i lati con volute e, nelle edizioni più
moderne, riporta la scritta “VAL DELLA TORRE” anziché la dicitura latina.
La corona
A sormontare lo scudo è posta una corona che, come ogni parte
dell’insegna, è regolamentata da ben precise norme di araldica civica. Da
queste norme apprendiamo che, a meno di concessioni speciali, la corona di
Comune: “E’ formata da un cerchio d’argento aperto da quattro pustelle (tre
visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente una cinta aperta da
sedici porte (nove visibili) ciascuna sormontata da una merlatura a coda di
rondine, il tutto d’argento e murato di nero.”
Quanto scritto (Tratto da: “Regolamento tecnico araldico della Consulta
araldica del regno d’Italia”, approvato con R.D. 13 aprile 1905, n°234, opera
del Barone Senatore del regno Antonio Manno, commissario di S.M. il re presso
la Consulta araldica; e dai RR.DD. 7 giugno 1943 n°651 e n°652, “Ordinamento
dello stato Nobiliare Italiano e Regolamento per la Consulta araldica del
Regno”) impone, salvo concessioni speciali, l’uso di una ben precisa corona per
rappresentare un comune.
Ora, visionando alcune raffigurazioni dello stemma comunale, appare una
discontinuità grafica del simbolo in questione. Alcuni stemmi riportano una
corona riconducibile a quella in uso per l’identificazione delle città, cinque
porte visibili sormontate da una merlatura a coda di rondine, non quella di
comune che ha nove porte visibili con relative merlature.
A riprova di
quanto scritto riporto di seguito un breve elenco dei casi discordanti
rilevati:
-
Carta comunale dei sentieri e dei percorsi turistici a cura
della Biblioteca Comunale:
Corona di comune (9 porte turrite visibili)
-
Copertina de “L’informatore di Val della Torre” (Bollettino
comunale):
Corona di città (5 porte turrite visibili)
-
Busta intestata comunale (1995):
Corona di città (5 porte turrite visibili)
-
Comunicazioni ai cittadini su carta intestata:
Ottobre 1999 Corona di città (5 porte turrite visibili)
Luglio 2001 Corona di comune (9 porte turrite visibili)
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Timbro comunale Luglio 2001
Corona di città (5 porte turrite visibili)
-
Timbro a secco comunale apposto su documenti: 1999 / 2001
Corona di città (5 porte turrite visibili)
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Disegno originale di Diego Salvamano |
Da quanto riportato appare quantomeno dubbia l’adozione
dell’una o dell’altra corona, fermo restando che, in mancanza di concessioni
speciali verificabili solo consultando il Decreto legislativo di attribuzione
al Comune dell’insegna araldica, la corona che spetta al nostro stemma è quella
di comune a nove porte visibili con relative merlature.
Elemento decorativo
L’elemento decorativo è composto da due rami, alla sinistra
dello scudo di quercia e alla destra del medesimo di alloro. I rami sono
incrociati sotto lo scudo e annodati con un nastro di colore porpora. Nella
simbologia araldica il ramo d’alloro significa la gloria mentre quello di
quercia la forza. Il presente elemento decorativo, molto comune nell’araldica
civica, conferisce all’insieme dell’insegna un aspetto nobile e artisticamente
gradevole.
Conclusioni
Come accennato lo stemma di Val della Torre è un chiaro esempio
di “arma parlante” in cui ogni elemento concorre all’identificazione del Comune
stesso. Peccato che l’uniformità di riproduzione lasci un po’ a desiderare e si
lasci così spazio ad interpretazioni potenzialmente errate e comunque
discordanti.
Sarebbe auspicabile che lo stemma originale, descritto sul Decreto legislativo
di attribuzione al Comune, fosse riesumato ed adottato in toto onde non
disperdere un pezzo importante della nostra storia che, sebbene di un piccolo
Comune, è nostra!.
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