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Nella maggior parte dei casi, la puntura di zanzara comune provoca una leggera
irritazione cutanea locale, ma in alcuni soggetti la reazione alla puntura può
essere più grave soprattutto se i punti colpiti sono numerosi. In questi
individui la sintomatologia può comportare eritemi estesi, nausea, vomito e
dolori alle viscere.
L’agente scatenante tali sintomi pare essere la saliva che la zanzara inocula,
durante la puntura, come anticoagulante. Per ridurre la bolla, che si forma
dalla puntura della zanzara, è sufficiente disinfettare la stessa con un
tampone di cotone imbevuto di ammoniaca diluita, oppure
utilizzare appositi preparati a base dello stesso prodotto che, confezionati in
stic (come i rossetti per labbra), risultano di più facile utilizzo.
Hanno un effetto simile all’ammoniaca sia la tintura di iodio,
spennellata sulla parte dolorante, che le pomate antistaminiche.
Contro il bruciore e la tensione cutanea è consigliato l’uso, sulla puntura, di
impacchi freddi (ghiaccio) che alleviano il fastidioso prurito.
Rimedi antichi, ma non per questo meno validi, consigliano l’applicazione sulla
bolla di una pasta ottenuta mescolando bicarbonato di sodio con un po’ di acqua
e, contro il prurito, l’uso dell’aceto o l’apposizione sulla puntura delle
prime erbe fresche a portata di mano (aglio, prezzemolo, petali di fiori,
ecc.).
Nel caso in cui le punture siano molteplici e la reazione alquanto violenta, è
bene rivolgersi al medico che prenderà i provvedimenti del caso. Come consiglio
generico si può immergere la vittima in un bagno d’acqua fredda in cui sia
stato disciolto del bicarbonato di sodio in ragione di un cucchiaio per ogni
litro d’acqua.
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