VdT - Prevenzione e difesa

sito non istituzionale
il portale di VAL DELLA TORRE
Home Page Prevenzione e difesa

L'AMBIENTE

Zanzare, che fare?

Trasmissione delle malattie

Prevenzione e difesa

Profilassi post puntura

Alcune regole

Riferimenti


La prevenzione consiste sostanzialmente nell’evitare la formazione di qualsiasi ristagno d’acqua, anche se piccolo e inquinato, poiché le larve di quest’insetto si sviluppano in quell’ambiente.
Poca acqua è sufficiente per dar vita a molte zanzare (in un quarto di litro possono crescere alcune centinaia di larve) ed è quindi necessario ridurre, o meglio eliminare, tutto ciò che può trattenere l’acqua (sottovasi, lattine, grondaie ostruite, ecc.). Seguendo alcune regole dettate dal buon senso è possibile provare a godere la frescura serale riducendo la presenza di ospiti indesiderati.

Gli antagonisti naturali delle zanzare, e quindi nostri preziosi alleati, sono suddivisibili in due gruppi: quelli acquatici che attaccano le larve e quelli terricoli che si cibano degli adulti. Al primo gruppo appartengono altri insetti quali Emitteri, larve e adulti di Coleotteri, larve di Odonati (libellule), nonché molte specie di pesci; mentre nel secondo si annoverano gli uccelli in genere, i pipistrelli e le libellule adulte.

La difesa attuata dall’uomo su vasta scala venne affidata nel passato a prodotti di sintesi come il famigerato DDT che, negli anni 40, stupì per la sua efficacia ma, in pochi anni, perse la sua validità a causa della comparsa di zanzare resistenti a questo insetticida. Gli insetti in genere sono organismi la cui adattabilità è sorprendente ed il fatto che le zanzare si siano abituate al DDT non deve assolutamente stupire. Questo motivo, insieme con la necessità di ridurre l’impatto inquinante degli insetticidi, ha fatto sì che oggi si tenda ad attuare una lotta biologica, ripopolando gli antagonisti naturali o utilizzando un batterio sporigeno, il Bacillus thuringiensis israelensis.Questo batterio, usato anche nella lotta contro la processionaria del pino (vedi articolo al riguardo), produce una tossina che, ingerita dalle zanzare allo stadio larvale, ne causa la morte. Il processo è alquanto semplice: le larve acquatiche, che si nutrono di microrganismi e particelle organiche in sospensione, ingeriscono le spore di B. thuringiensis che, giunte nell’intestino, liberano la tossina che aggredisce l’epitelio inibendone le funzioni e causando la morte della larva. E’ provato che il batterio in questione non provoca alcun danno ad altri organismi animali e vegetali; negli Stati Uniti ne è consentito l’uso sin dal 1961 e la casistica acquisita non rivela nessun caso di danno ambientale.

Gambusia affinis In molti casi, la lotta contro le zanzare è stata condotta introducendo un pesce d’origine americana, Gambusia affinis, che è voracissimo delle larve e quindi ne limita la natalità. La difesa che ognuno di noi può mettere in atto contro questi fastidiosi insetti, è composta essenzialmente da due categorie di interventi: meccanici e fisico-chimici. Alla prima categoria appartengono le sempre valide zanzariere che, applicate alle finestre, ci consentono di avere un ricambio d’aria senza incorrere nel rischio di essere punti dalle zanzare che, bloccate all’esterno, saranno costrette a “guardarci dai vetri!”. Le difese di carattere fisico-chimico sono molteplici e spaziano dagli zampironi, che emanano un fumo contenente sostanze repellenti per la zanzara, alle lampade che, emettendo una luce di lunghezza d’onda particolare attirano l’insetto per poi ucciderlo con sistemi basati sul calore o su leggerissime correnti elettriche.

Tra i due esempi esposti abbiamo tutta una serie di prodotti da cospargere sulla nostra pelle che allontanano le zanzare, nonché vaporizzatori da inserire nella presa di corrente che emettono sostanze gassose capaci di impressionare negativamente i sensi dell’insetto. Per tutti i prodotti di uso ambientale è consigliata l’aerazione del locale prima di soggiornarvi ma, attenzione!, le zanzare possono essere ancora in agguato.

Come fare?. Un semplice espediente è quello di non accendere la luce nel locale, poiché essa attira gli insetti notturni, se non dopo aver chiuso la porta. Fatto ciò non è più possibile riaprire la porta o al finestra, anche se la luce sarà spenta, questo perché le zanzare sono attratte dal nostro odore che percepiscono con le antenne. Non è ancora ben chiaro quali siano gli odori che attirano su di noi le zanzare, tra i più accreditati citiamo l’acido lattico, il sebo, gli amminoacidi e vari ormoni.

Oltre agli odori, numerosi studiosi sostengono che questi insetti sono attratti anche dall’anidride carbonica e dall’umidità che espiriamo, ed anche dalla nostra temperatura corporea. Ecco perché l’azione di alcuni repellenti per zanzare si fonda sulla capacità dei medesimi di impedire all’insetto di seguire le correnti d’aria calda e umida emesse da un animale a sangue caldo.

Giovanni VISETTI
g.visetti@valdellatorre.it

altri documenti dello stesso autore
Qualsiasi forma di riproduzione del contenuto del presente documento,
senza il preventivo consenso dell'autore, è espressamente vietata.


torna ad inizio pagina