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L'incendio del 14 marzo 1992

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Era sabato 14 marzo 1992 quando alle ore 14 circa, poco sopra la località Mulino sulla sinistra orografica, un focolaio di dimensioni considerevoli attirò l'attenzione dei residenti.

Il forte vento, alimentando il principio d'incendio, permise in breve tempo la diffusione delle fiamme che assunsero presto proporzioni ragguardevoli.

Vediamo come i quotidiani di quei giorni riportarono la notizia trascrivendo testualmente parte degli articoli che la trattarono.
 
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LA STAMPA di domenica 14 marzo 1992; "Il fohn spazza la città " a firma (g. dol.):
- Con il vento si sono scatenati i piromani, che nel pomeriggio hanno provocato vari incendi boschivi. Il più vasto è divampato sulle pendici del Musinè, vicino a Caselette. Un altro rogo è scoppiato tra Val della Torre e Givoletto.
Alle 14, alimentate dalle raffiche, le fiamme hanno trovato facile esca in sterpaglie ed arbusti rinsecchiti dalla siccità. E' intervenuta la forestale e sulle montagne infuocate sono salite le squadre comunali antincendio, con volontari e vigili del fuoco di Alpignano, Torino e Rivoli.
Il rogo ha raggiunto un fronte di due chilometri. Il calore e le vampate in certi casi impedivano gli interventi.
La Forestale ha inviato sul posto anche due elicotteri per dare manforte alla squadre di terra, in difficoltà per il vento. I veicoli hanno avuto problemi per operare e vuotare l'acqua sui boschi in fiamme.
Il fuoco ha distrutto centinaia di pini e abeti, in un'area rimboschita. Il danno al patrimonio ambientale e forestale è notevole. Alcune abitazioni più isolate sono state salvate dai vigili del fuoco. -

LA STAMPA di martedì 17 marzo 1992; "Due giorni di lotta con il fuoco" di Angelo Conti:
- In mattinata, un elicottero AB412 del Primo elinucleo dei carabinieri di Volpiano (piloti capitano Giannì e maresciallo Maccotta) aveva effettuato una ricognizione per fornire al Corpo Forestale dati sulla localizzazione dei residui focolai (a Varisella, Givoletto, Val della Torre) e sull'estensione dei boschi bruciati.
Un panorama drammatico: migliaia di scheletri d'albero anneriti, pianori "pelati" dal fuoco che è arrivato, in alcune zone, a lambire le case.
(...) Queste ore di fuoco hanno evidenziato problemi di coordinamento.
Giancarlo Savarino, responsabile dei volontari antincendio di Val della Torre, sostiene che "se si fosse intervenuti già sabato notte sarebbero stati evitati quasi tutti i danni".
Renato Scalafiotti, vicepresidente del Centro Alfredo Rampi: "Ci sono stati ritardi. Si sarebbe dovuto lavorare con decisione sin dal primo allarme. In realtà mancano i piani da mettere in atto automaticamente in queste situazioni".
Replica la Tomassone (Paola Tomassone, Uff. del Corpo Forestale dello Stato): "Di notte, in mezzo ai boschi, si corrono eccessivi rischi. La vita umana va tutelata, senza commettere imprudenze".
I vigili del fuoco si sarebbero disimpegnati troppo presto, cioè alle 4 di ieri mattina, quando la situazione non era stabilizzata, salvo poi ritornare sei ore dopo, quando hanno ripreso forza alcuni focolai. "Per fortuna –spiegano in paese- che sono arrivati i cambi per i carabinieri del battaglione, che insieme con i volontari e i pochi forestali hanno circoscritto gli ultimi focolai".
(...) Note positive per il lavoro degli aerei-cisterna Canadair e degli elicotteri dell'antincendio. Proprio un elicottero Ecureil dell'Airgreen (con benna da 700 litri) ieri mattina ha risolto un incendio, sulle pendici del monte Lera, che poteva diventare molto critico.-

LA REPUBBLICA di martedì 17 marzo 1992; "Salvati dalle fiamme, spenti dopo due giorni gli ultimi focolai" di Arturo Buzzolan:
- Le devastazioni più gravi sono avvenute intorno a Givoletto, dove le fiamme hanno assediato le case per tutto il pomeriggio di domenica riducendo in cenere un'intera riserva protetta: il sindaco ha già richiesto alla regione lo stato di calamità.

L'anfiteatro naturale composto dai monti Barone e Rosselli, che circonda Givoletto, è ora ridotto a una distesa nerastra e calcinata.
 
foto archivio A.I.B.
(...) Il fuoco è arrivato sabato sera da Val della Torre, sull'altro versante. Ha scavalcato il crinale nella notte, e al mattino si è avvicinato lentamente al paese.
(...) Nella notte di domenica l'incendio ha risalito la montagna proseguendo verso La Cassa, mentre i vigili del fuoco e le guardie forestali cercavano di controllarlo con quattro autobotti.
(...) A Val della Torre, invece, ieri sera l'allarme è scattato di nuovo: il vento, poco prima delle 21, ha ravvivato alcuni focolai. Da Torino sono partite due squadre di vigili del fuoco.
Come ogni volta, la ricerca dei colpevoli si preannuncia quasi impossibile. Gli incendi potrebbero avere un'origine dolosa, e a un quotidiano è addirittura arrivata una telefonata di "rivendicazione".

Giovanni VISETTI
g.visetti@valdellatorre.it

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