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I danni economici causati da un incendio boschivo sono riconducibili alla perdita del legno arso,
alle spese di spegnimento e a quelle del ripristino e rimboschimento.
Il ripristino consiste nell'insieme di operazioni (es.: eliminazione di piante ustionate gravemente
ecc.) atte a riportare il bosco in condizioni ottimali. Si tenga presente che le piante ustionate
sono facilmente attaccate da insetti lignicoli (Scolitidi, Coleotteri come Cerambix sp., Imenotteri
come Camponotus sp. ecc.) e da funghi patogeni.
Il rimboschimento è l'operazione che permette di fornire al bosco le essenze necessarie al
ripopolamento vegetale simile all'autoctono arso.
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Non sono da trascurare i danni causati alla componente zoologica dell'area bruciata : indicativamente
si calcola che, nell'incendio di un ettaro di superficie di un bosco di conifere,
muoiano 5.000.000 di insetti, 400 piccoli mammiferi e 300 uccelli (G. Bovio, 1996).
Ma non basta,
il danno dell'incendio continua anche dopo l'evento pirico poichè alcune specie trovano grande
difficoltà a sopravvivere o a ripopolare un ambiente tendente alla xerofilia (anfibi e
animali del sottobosco umido).
Un altro aspetto del danno ambientale è l'emissione di fumi, in cui sono stati riscontrati
circa 200 composti, che concorrono considerevolmente all'inquinamento atmosferico.
Bisogna poi rammentare che il fenomeno di combustione sviluppa anidride carbonica (CO2, gas venefico
che ha un grave impatto ambientale se al di sopra dei limiti normali), contrariamente a quanto
succede di norma in un bosco dove l'anidride carbonica viene assorbita dalle piante
(fotosintesi clorofilliana).
Per concludere ricordiamo che, in alcuni rarissimi casi, il passaggio del fuoco può essere
utile al bosco tanto che, per tale scopo, vengono appiccati i cosiddetti incendi prescritti.
Essi sono soggetti ad un controllo da parte di personale specializzato e alle condizioni
meteorologiche, onde poter governare entro limiti prestabiliti il diffondersi delle fiamme.
Questa tecnica del fuoco prescritto è ammessa dalla legge in sole due regioni italiane:
Piemonte (L.R. n° 16/94) e Liguria (L.R. n° 22/84). Si pensa che l'utilizzo di incendi prescritti
possa proteggere i boschi da incendi devastanti perchè riduce la quantità di biomassa
bruciabile.
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