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Il fascino della neve

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La neve, come il ghiaccio, è acqua allo stato solido.

Essa si forma per il passaggio diretto dallo stato di vapore allo stato solido (sublimazione) del vapore acqueo presente nell’atmosfera, quando la temperatura è inferiore a zero gradi centigradi.

Il processo sopra scritto origina dei veri e propri cristalli di neve che hanno svariate forme a seconda delle condizioni di deposizione.

Durante la caduta della neve al suolo, i fattori fisici come la temperatura, l’umidità atmosferica, il vento e la forma dei cristalli di neve, determinano il grado di coesione dei cristalli in aggregati più o meno grandi (fiocchi).

Le proprietà fisico-meccaniche che condizionano lo stato della neve sono essenzialmente le seguenti:

  • Densità – Espressa in Kg/m3 (massa/volume), è variabile al variare del tipo di neve.
  • Contenuto in acqua libera – Condiziona la coesione, la resistenza al taglio e alla trazione della massa nevosa.
  • Gradiente termico del manto nevoso – E’ la differenza di temperatura tra la superficie nevosa e l’interfaccia suolo-neve. Unità di misura °C/m di profondità. Esprime la quantità di vapore acqueo che può circolare nella massa nevosa.
  • Coesione – Forza che determina l’adesione reciproca dei cristalli di neve. Varia al variare del grado di compattazione del manto nevoso.
  • Resistenza allo sforzo meccanico (compressione, trazione, taglio) – Definisce la capacità della neve di contrastare l’azione di forze orientate miranti alla fratturazione della massa nevosa. La neve oppone la resistenza maggiore alle sollecitazioni di compressione, mentre la trazione oppone 1/10 della resistenza a compressione e il taglio 1/100 della stessa.

La deposizione della neve al suolo, in assenza di vento, è uniforme; essa cade ad una velocità variabile tra gli 0,3 e i 2 m/sec. In presenza di vento la neve viene deposta con criteri dipendenti dalla direzione e dalla forza del vento stesso.
Questi parametri, in montagna, sono contraddistinti da una notevole variabilità dipendente dalla quota e dalla configurazione fisica del terreno.
Generalmente i versanti sottovento ricevono più neve che accumulano sotto ai passi o alle vette.
Un’eccezione a quanto scritto si verifica quando si ha vento debole e neve bagnata, in questo caso il versante sopravento riceve più neve.

Al suolo, la neve, subisce a livello cristallino, un processo metamorfico che agisce su due fronti: quello termico e quello meccanico. Gli agenti atmosferici, variando le condizioni fisiche, causano il metamorfismo e mutano l’assetto fisico-meccanico del manto nevoso compattandolo o portandolo in condizioni di pericolo per quanto concerne il distacco di valanghe o slavine.

Il manto nevoso si presenta stratificato (precipitazioni successive non sempre ben distinguibili) e viene modificato dagli agenti atmosferici. La superficie della massa nevosa è in continuo cambiamento determinando quei mutamenti d’aspetto che ci possono essere utili per l’interpretazione delle sue caratteristiche.

Giovanni VISETTI
g.visetti@valdellatorre.it

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