LE GRANDI PIETRE
Appena fuori dai nostri confini comunali è
possibile imbattersi in un fenomeno caratteristico che ci riguarda da vicino,
essendo Val della Torre in stretto contatto ambientale con i comuni limitrofi.
Ci riferiamo alla presenza diffusa di massi
erratici e citiamo i più vicini a noi cioè “Pietra Alta” e “Pietra Grossa” a
Caselette, i grandi resti poco oltre Cascina le Monache verso San Gillio
(regione Selva) e alcuni massi erratici dislocati lungo le falde del Monte
Musinè e del Monte Calvo.
Il fenomeno dei massi erratici ha sempre interessato l’uomo sia dal punto di
vista pratico che ludico.
Sin dall’antichità, la presenza di questi enormi blocchi di roccia permise la
produzione di pietrisco per costruzioni e, in molti casi, spinse la fantasia
umana a considerarli come segni divini facendo fiorire attorno ad essi leggende
e superstizioni.
L’ultimo “utilizzo”, in senso cronologico, dei
massi erratici riguarda una forma d’arrampicata detta sassismo in cui gli
appassionati risalgono, sfoggiando eleganza di movimento, i suddetti macigni.
L’elenco dei più importanti massi erratici localizzati nell’anfiteatro morenico
di Rivoli - Avigliana, consta di decine di siti in cui, dal Pleistocene, sono
depositati questi testimoni di eventi remoti capaci di farci vedere ciò che
difficilmente riusciamo ad immaginare: un’ immane massa di ghiaccio che copriva
le nostre terre.
|