Ma cosa sono realmente i massi erratici ?
Da P. Leonardi furono definiti come “blocchi di rocce varie, talora di grandi
dimensioni, abbandonati dai ghiacciai in ritiro sui fianchi delle montagne e
delle colline nell’area anticamente da essi occupata”.
La definizione citata pare eloquente ed alquanto ovvia, ma la teoria del
glacialismo risale solo al 1834. In precedenza fu avallata la teoria
diluvionista che attribuiva l’origine dei massi erratici al diluvio universale
di biblica memoria.
Seguì la tesi torrenzialista che considerava i massi al pari di clasti
trasportati da gigantesche alluvioni.
Si giunse così al 1806, anno in cui l’inglese Playfair suppose l’origine
glaciale del fenomeno ma la sua precognizione non ebbe alcun credito.
Nel citato 1834 il De Charpentier, facendo tesoro di alcune osservazioni di un
montanaro della Val di Bagnes, pubblicò “Notice sur la cause probabile du
transport des blocs erratiques de la Suisse” con cui avviò lo studio della
teoria glaciologica.
La nuova teoria prese subito piede nonostante l’opposizione dei seguaci del
torrenzialismo.
Bartolomeo Gastaldi recepì prontamente le nuove idee opponendosi
all’ufficialità rappresentata dal Prof. A. Sismonda con cui disputò accesamente
l’origine del “Roc di Pianezza” ubicato nell’omonima cittadina.
Oggi, appianate le dispute, ben sappiamo che i massi erratici furono
trasportati dagli imponenti ghiacciai delle glaciazioni di Mindel, Riss e Wurm
anche se, ancor oggi, non è facile immaginare la grandiosità di tale fenomeno.
Nella Valle di Susa, durante il
Pleistocene, scendeva un ghiacciaio lungo 90 chilometri, largo
mediamente 3 e del ragguardevole spessore di 500 / 600 metri. Questa colossale
massa fluida con il suo lento movimento trasportò e depositò una grande
quantità di massi erratici tuttora ben visibili nell’anfiteatro morenico di
Rivoli - Avigliana, allo sbocco della Valle di Susa.
Gli enormi blocchi rocciosi trasportati dal ghiacciaio pleistocenico sono in
prevalenza costituiti da
serpentinite o
prasinite e presentano talvolta scistosità. La natura di queste rocce fa
dedurre che esse provengano dal grande affioramento di simili litotipi presente
nella parte inferiore della Valle di Susa (dalla Chiusa allo sbocco della
valle).
La pressione dell’immane fiume di ghiaccio contro le pareti laterali della
valle, ha staccato questi macigni che sono caduti sulla superficie del
ghiacciaio quando questo si è assottigliato nelle fasi interglaciali.
La nomenclatura delle fasi glaciali (Gunz, Mindel, Riss, Wurm) deriva da alcuni
fiumi delle Alpi Bavaresi, zona in cui i depositi glaciali sono ben esposti e
permettono uno studio stratigrafico dettagliato.
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